Pressione Sanguigna : up o down ? Corri ai ripari !

Pressione pulsata, risultante dalla contrazione regolare del cuore (circa ogni secondo), in grado di dar luogo a un sistema di forze che fanno fluire il sangue in tutte le arterie dell’organismo. Le arterie, sono vasi sanguigni adibiti al trasporto di sangue (ricco di ossigeno) dal cuore verso tuti i tessuti dell’organismo.

La pressione sistolica, o massima, si osserva quando il cuore si contrae (valore massimo della pressione arteriosa).
La pressione diastolica, o minima, si misura durante la fase di riposo del cuore (valore minimo della pressione arteriosa). La pressione minima non diviene mai nulla perché al termine della sistole (contrazione cardiaca) la valvola aortica, posta all’uscita dal ventricolo sinistro, si chiude, impedendo il reflusso del sangue nel ventricolo.
La pressione nell’aorta e nei relativi rami diminuisce progressivamente, perché il sangue scorre verso la periferia del sistema arterioso, riducendo il volume presente nell’aorta e nelle arterie di grosso calibro.

Variazioni fisiologiche

I valori normali della pressione arteriosa sono compresi tra 100 e 140 mmHg per la massima e tra 60 e 90 mmHg per la minima. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la pressione sistolica non deve superare il valore di 140 e quella diastolica non deve essere inferiore a 85. Il margine tra massima e minima (differenziale) può apparire alterato nel corso di determinate condizioni patologiche.
Con l’avanzare dell’età si osserva in genere un aumento progressivo della pressione arteriosa. Tuttavia, alcune persone presentano, in modo spontaneo o a causa dell’assunzione di determinati farmaci, un calo di pressione notevole, detto ipotensione ortostatica, quando si alzano bruscamente in piedi. Per questi soggetti la misura sistematica della pressione deve essere eseguita in posizione prima distesa poi eretta.
La pressione sistolica aumenta durante uno sforzo.

La pressione arteriosa si misura con uno sfigmomanometro, o tensiometro. La misurazione dovrebbe avvenire con il soggetto sdraiato e a riposo da 5-10 minuti. Per le persone ansiose o nervose, infatti, il solo pensiero di doversi misurare la pressione arteriosa è sufficiente a farla aumentare. Si parla quindi di ipertensione arteriosa soltanto se la valutazione, eseguita a riposo per tre volte ad alcuni giorni di distanza, supera le cifre normali per l’età dell’individuo. A volte viene consigliata la misurazione con l’apparecchio Holter che registra le variazioni di pressione nelle 24 ore e consente una migliore valutazione delle effettive condizioni della persona.

La pressione alta tecnicamente è definita ipertensione.

Nel caso di ipertensione è fondamentale individuare l’esistenza di possibili ipersensibilità, intolleranze alimentari ed impostare una adeguata dieta, con la rotazione degli alimenti non tollerati.

La pressione alta è la conseguenza di un eccesso alimentare di sale e di uno stile di vita scorretto, associato alla sedentarietà, all’obesità, agli eccessi alimentari, allo stress, al fumo, nonchè ad uno stato emotivo di irritabilità, ansiogenità etc….
Quando la circolazione non è sufficientemente capillarizzata (la formazione di capillari è uno dei vantaggi del movimento muscolare), e le arterie sono intasate di colesterolo e trigliceridi in eccesso, il cuore è costretto a pompare con maggiore forza per far arrivare l’ossigeno legato al sangue a tutti i tessuti. Così facendo genera una maggiore pressione sulle pareti dei vasi. L’equilibrio viene perciò alterato, le arterie diventano più fragili, si rompono e nei punti di rottura si affollano lipidi, piastrine e macrofagi con possibile formazione di trombi e occlusioni. Se poi c’è stress, anche i reni partecipano all’aggravarsi della situazione e l’inefficienza polmonare legata agli effetti del fumo costringe l’intero apparato responsabile del trasporto dell’ossigeno a un superlavoro impegnativo.
È quindi evidente come in presenza di pressione alta, a qualunque età, sia indispensabile un cambio nello stile di vita che preveda nuove attenzioni alimentari, ma soprattutto una graduale attivazione verso un minimo di esercizio fisico, senza il quale è molto difficile invertire il processo.
Le attenzioni alimentari in grado di modificare in positivo la nostra pressione sono quelle rivolte verso un minore stato infiammatorio dei tessuti, e verso un attento controllo del consumo di sale in tutte le sue forme. Utilissima, quindi, la scelta alimentare di grassi polinsaturi (olio di lino, di soia, di mais, di girasole) piuttosto che di grassi saturi di origine animale (burro, lardo, formaggi)
Una buona soluzione per condire le proprie insalate e i propri piatti di apsta, carne o pesce è il cosiddetto “GIFTolio”, costituito dal 50 % di olio extravergie di oliva e dal 50 % di olio di lino, oppure di altro singolo seme (soia, mais, girasole, vinacciolo).

Questi oli polinsaturi, oltre ad essere naturalmente ricchi di acidi grassi della serie omega-3 (ad azione antinfiammatoria), hanno la capacità di rendere più fluide le membrane cellulari, mantenendo i tessuti più giovani e attivi.
Dopo diversi anni di regimi alimentari in cui veniva tolto il sodio dall’ alimentazione, inteso come il sale da cucina aggiunto ai cibi, si è scoperto che, se una limitazione è auspicabile, regimi stretti di astensione possono addirittura essere dannosi. È molto più utile, invece, integrare l’alimentazione con cibi ricchi di potassio e magnesio, che controbilanciano efficacemente gli eventuali eccessi di sodio. utili il consumo di albicocche, verdure verdi, cereali integrali, semi di girasole, cipolle cotte.
È invece soprattutto necessario limitare il consumo del sale “nascosto” negli alimenti. Controlla con attenzione i cibi riportati di sseguito in tabella. Ciò significa rinunciare a molti snack, patatine fritte, noccioline salate, affettati, formaggi, focacce, cracker, pane e biscotti.

Sono molti gli alimenti che contengono una quantità cospicua di sale, anche se normalmente non li associamo a tale elemento. Sono proprio questi alimenti da ridurre al minimo nella nostra alimentazione in caso di pressione alta, gonfiore, sindrome premestruale.
Dado da brodo: anche quelli solo vegetali e condimenti alternativi quali gomasio, miso, tamari.
Salse di qualunque tipo: comprese quelle macrobiotiche e, ovviamente, tutto il fast food.
Estratti di carne o vegetali per brodo.
Tutti i formaggi: compresi grana e mozzarella, anche in minima quantità, come la classica spolverata sulla pasta.
Insaccati e salumi: tutti.
Carne affumicata, secca, conservata: bresaola compresa, anche se “naturale o biologica”.
Pesce affumicato: salmone, aringhe, tonno ecc.
Pesce conservato: alici in scatola, acciughe sotto sale, tonno in scatola – anche “al naturale” – vongole, caviale ecc.
Olive, patatine, frutta secca tostata e salata: tutti gli snack da aperitivo comprese noccioline, mandorle, nocciole, anacardi e simili
Preparazioni in salamoia: quasi sempre anche sottaceti e sottoli.
Prodotti da forno: focacce, pizze, pane, cracker, grissini, biscotti ecc. Anche i dolci, le torte e i biscotti (e soprattutto quelli industriali), come pure il pane senza sale (tipo toscano), molti cereali per la prima colazione, nonostante le apparenze hanno un contenuto intrinseco di sale abbastanza elevato. Come alternativa si possono usare cereali soffiati, fette di cereali, gallette di riso, patate bollite o al forno, pastasciutta e riso scolato (come nella cucina cinese).

KLAMACOR è un integratore alimentare di Coenzima Q10 e Cromo con AfaMax®, estratto da microalghe Klamath, ed estratti vegetali in grado di favorire la regolare funzionalità cardiovascolare e della pressione arteriosa, e sostenere inoltre il normale metabolismo lipidico. Grazie a questa sua complessita’, KlamaCor aiuta ad affrontare per via nutriterapica i piu’ diversi aspetti delle problematiche cardiocircolatorie, dal dismetabolismo lipidico (colesterolo, trigliceridi), alla tonicita’ del muscolo cardiaco.

NUTRIFLOR® è il mitico probiotico a base di Lattobacillo Acidophilus DDS-1, nella sinergia brevettata e testata con l’alga Klamath e le sue AFA-ficocianine.

NUTRIQ10® Coadiuvante energetico, tonificante cardiaco e antiossidante, fornisce la più alta concentrazione di Coenzima Q10, in una sinergia efficace con microalghe Klamath e acido alfa-linolenico.

Nella fase acuta si utilizza KLAMACOR ( 2 capsule x 2-3 volte al gioro, lontano dai pasti). NUTRIQ10® (1 capsula x 2 volte al giorno). KLAMEXTRA 1 bustina x 2 volte al girono . Nutriflor ( 2 cps x 2 volte al giorno, anche sciolto insieme a KLAMEXTRA). Nella fase di mantenimento si utilizza i medesimi Nutriterapici, ma a dosaggi ridotti ed eliminado la necessità del NUTRIQ10.

Per avere indicazioni specifiche e personali, e per i prodotti indicati, utilizza la sezione contatti del sito. Nutrizione primordiale e Nutraceutica – Nutrigea.

Utilissimo, fino al raggiungimento di un miglioramento è l’assunzione di un bicchiere al giorno (da prendere a stomaco vuoto oppure dopo colazione a seconda della tollerabilità individuale) di decotto di foglie di ulivo. Va preparato mettendo 30 g di foglie di ulivo in un litro d’acqua e facendo bollire poi il tutto fino al dimezzamento del liquido: alla fine si filtra.

I gemmoterapici più attivi in questo senso sono Prunus amigdalus 1D (30-40 gocce al mattino) e Olea aeuropaea 1D (30, 40 gocce alla sera), da associare eventualmente ad altri prodotti, in relazione a particolari condizioni: Crataegus oxyacantha 1D in caso di ipereccitabilità cardiaca, estratto fluido di biancospino in caso di nervosismo, Arctium lappa TM o Betula verrucosa linfa 1D, in caso di necessità depurative dell’organismo. L’utilizzo dell’aglio, sia nell’alimentazione sia sotto forma di capsule di olio (2 al giorno), contribuisce sicuramente al riequilibrio dei valori di pressione.
Un bel prodotto fitoterapico è Olivis (Dott. Giorgini), del quale si possono assumere 30 gocce al mattino, o 30 gocce il mattino e 30 la sera, se occorre, a volte anche per lunghi periodi, per mantenere controllata la pressione.

Bisogna innanzitutto modificare la propria alimentazione rendendola più varia, inserendo molti cibi vitali “crudi, vivi e colorati”, e cercando di limitare i picchi di insulina prodotti dall’eccesso di carboidrati.

Se, dopo aver riequilibrato il quadro alimentare, per un periodo adeguatamente lungo, il problema è ancora presente, si può utilizzare l’integrazione a base di cloruro di magnesio in soluzione acquosa al 50%, che ogni farmacista d’Italia deve essere in grado di preparare. Se ne prendono 20 gocce 3 volte al giorno, per i primi 10 giorni, quindi si mantiene l’integrazione con
20 gocce solo al mattino.
Questo tipo di integrazione è indicato anche per chi risente subito degli effetti del caldo ed è possibile attuarla anche in senso preventivo. Si può proseguire il trattamento anche per lungo tempo. Il gusto del “preparato” non è affatto gradevole, in caso si può usare però una barattino di olio con cloruro di magnesio da utilizzare come condimento sull’insalata e simili, si “scioglie” anche molto meglio rispetto all’acqua.

Gli oligoelementi indicati sono Rame-Oro-Argento da prendere quotidianamente, facendone dei cicli di terapia a mesi alterni.

Contemporaneamente si può associare il gemmoterapico Ribes nigrum 1D, alla dose di 40, 50 gocce al giorno, o l’olio di ribes nero (3 capsule al mattino) per la sua azione di riequilibrio sulla corteccia surrenale.


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FONTI

IL NUOVO GUARIRE CON LA NATURA – Attilio e Luca Speciani Ed. Gribaudo
EUROSALUS – Articoli di Speciani
NUTRIGEA – Protocolli terapeutici
Medicina Macrobiotica di Michio Kushi – Ed. Mediterranee
Il libro dei rimedi Macrobiotici di michio Kushi – Ed. Mediterranee

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