Sul colesterolo viene effettuato purtroppo molto terrorismo psicologico, portando a vedere in assoluto i grassi come nemici del corpo. In realtà hanno un ruolo funzionale per l’organismo, sono nostri amici, nelle giuste proporzioni ed importante la qualità dei grassi assunti.
Fino a qualche anno fa si parlava di valori scorretti oltre i 280 mg/ml, poi tale soglia è scesa a 200 ed adesso molti medici, già sopra i 150 consigliano un intervento farmacologico, ad esempio le statine. Questo farmaco blocca però la sintesi del Coezima Q10, indispensabile per il trasporto di energia e la sintesi di alcune glicoproteine indispensabili per la funzione del sistema immunitario.
Il colesterolo è stato dipinto come uno spauracchio da un’industria farmaceutica che evidentementee è interessata a vendere molti farmaci anticolesterolo. le stattine, i più diffusi farmaci anticolesterolo esistenti e in assoluto la classe di farmaci con più alto fatturato al mondo, hanno possibili effetti severi collaterale, scarsamente comunicati.
Alcuni esperimenti scientifici
Studi dimostrano che somministrando la stessa dieta anticolesterolo a due gruppi di animali e sottoponendo a ripetuti stress un solo gruppo. Quest’ultimo presentava valori di colesterolo nel sangue molto elevati rispetto a quelli del gruppo di controllo non stressato.
Altri sudi dimostrano come l’attività fisica anche blanda, ma regolare faccia innalzare i valori di colesterolo HDL. Questo svolge la preziosa funzione di “spazzino” delle arterie, e normalmente si definisce colesterolo “buono”.
Questo tipo di risposta è provocata dal fatto che un grammo di grassi può fornireall’organsimo energia per ben 9 calorie, rispetto alle 4 di qualsiasi zucchero o proteina, per cui è come se l’organsimo fornsica a se stesso il massimo possibile di energia circolante per poter attuare tutte le difese possibili. Da questo si deduce che anche la dieta più rigorosa fa si che un soggetto stressato abbia il colesterolo alto.
Per stress bisogna considerare, le ore di sonno, i fattori emotivi, il fumo ed altri fattori.
Connessi alimentari
In presenza di alterazioni dei valori di colesterolo o trigliceridi è comunque utile individuare l’esistenza di possibili ipersensibilità o intolleranze alimentari, impostando un adeguata dieta di rotazione degli alimenti non tollerati. Inoltre si aggiunge una integrazione di probiotici, enzimi e rimedi utili in tal senso. Inoltre si ha una docuemntata azione migliorativa della sensibilità insulinica indotta da una dieta adeguata in tal senso (controllo delle intolleranze).
Grassi amici
È importante comprendere che i grassi nel sangue sono nostri alleati, e non neecessariamente dei nemici da combattere. In determinate condizioni è possibile che possano superare certi livelli, arrivando anche a determinare possibili danni, ma i grassi rimangono comunque degli amici. È la scorretta gestione alimentare e/o vitale che li può trasformare negativamente.
Valori del colesterolo
La presenza di grassi in eccesso nel sangue è spesso indice di un cattivo stato cardiovascolare. Innalza inoltre molto il rischio di trombi e infarti. Le analisi mediche riportano di frequente i valori del colesterolo LDL e/o HDL e dei trigliceridi totali. La lettura di queste informazioni ci fornisce già preziose informazioni di come muoversi verso il riequilibrio.
Ciò che conta principalmente e che dovrebbe interessarci è il RAPPORTO tra colesterolo totale e colesterolo HDL. Quest’ultimo legato a proteine al alta densità, dalla preziosa funzione “ripulitrice” delle arterie e definito infatti colesterolo “buono”.
Il colesterolo HDL si innalza con grande facilità appena l’individuo comincia a svolgere un’attività fisica, anche moderata, ma costante.
Corre meno richi chi abbia 240 mg di colesterolo totale e 80 mg di HDL rispetto a chi abbia solo 210 mg di totale, ma un HDL di solo 50 mg.
Formula di calcolo del rapporto corretto
Il calcolo corretto è questo: COLESTEROLO TOTALE / HDL. Il rapporto derivante dovrebbe stare tra 3,5 e 5,0 considerato perfettamente accettabile.
Riprendiamo l’esempio precedente: CASO 1 – 240 / 80 = 3,0 rapporto. CASO 2 – 210 / 50 = 4,2 rapporto
La persona del caso 1 (con 240 mg colesterolo totale) corre meno rischi della persona del caso 2 con un valore di colestrolo totale più basso (210 mg).
Alimentazione e stile di vita
Dal punto di vista alimentare stanno recentemente modificandosi alcuni dei concetti che per anni hanno accompagnato le cosiddette “diete antigrasso”, che venivano propinate dalla letteratura americana.
Successivamente e gradualmente, sono affiorate alcune nuove verità. È molto utile una dieta ricca di carboidrati complessi e decisamente integrali, capaci di rallentare l’assorbimento degli zuccheri. È importante bilanciare l’apporto di carboidrati e proteine anche nel singolo pasto. L’ olio di oliva, una volta “colpevolizzato”, è invece un profondo toccasana, in quanto libera il sangue dai grassi cattivi, apportando solo grassi buoni, che aglio e pomodoro hanno delle virtù terapeutiche notevoli, etc…
Funziona molto meglio l’attività fisica rispetto a qualsiasi prodotto farmaceutico che abbassa il tasso di grassi nel sangue. Al fine di “tenere a posto i grassi” è necessario che il fegato e cistifellea (elemnto legno nella M.T.C.) funzionino molto bene. Gli Eschimesi, i quali mangiano solo cibi grassi, hanno il tasso di colesterolo più basso rispetto a tutti gli altri popoli del mondo. Da qui la scoperta e l’utilizzo in terapia dell’olio di pesce, che essi usano abbondantemente, fino ad arrivare alle nozioni più recenti sull’insulina.
Indicazioni riassuntive
Si ricorda che nella persona con colesterolo in eccesso, quasi il 90% del colesterolo stesso è prodotto per via endogena riutilizzando un eccesso di zuccheri o di grassi alimentari (non necessariamente di colesterolo!). Non ha molto senso dunque limitare con troppa attenzione l’apporto di uova, cervella o di altri cibi con contenuto in colesterolo più alto della media, se poi si continua a cibarsi in eccesso di calorie. L’accumulo si avrà lo stesso.
Ricordiamoci invece di come, paradossalmente, uno dei più forti inibitori dell’HMG-CoA reduttasi (l’enzima inibito dalle statine) sia proprio il colesterolo assunto per via alimentare !
ORIENTARSI SU GRASSI VEGETALI (ricchi di Omega 3 e 6), come pesce, legumi… e CARBOIDRATI COMPLESSI ed INTEGRALI, che rallentano il metabolismo degli zuccheri EVITANDO ZUCCHERI E FARINE RAFFINATE e tutti i cibi industriali che li contengono. PRESTARE ATTENZIONE e negare la preferenza a CARNI ROSSE.
Trigliceridi
Il valore dei trigliceridi è ancora più facilmente controllabile. Persone sedentarie e in sovrappeso che iniziano a seguire un regime alimentare equilibrato e completo, vedono i loro valori analitici di trigliceridi ridursi in 30 giorni di quasi due terzi (per esempio da 165 a 56)! Appare evidente che l’assunzione di un numero adeguato di calorie, la ricerca di una maggiore calma insulinica e una blanda attivazione metabolica riescono a fare in un mese ciò che nessun farmaco sarebbe mai stato in grado di fare.
I grassi nel sangue sono un riflesso molto diretto ed immediato del nostro stile di vita e della nostra alimentazione.
Integratori
Utile e fondamentale l’utilizzo degli oligoelementi che contribuiscono a regolarizzare gli sbalzi insulinici, come Oximix 6, per un lungo periodo. La composizione è Vitamina C, Zinco, Manganese, Rame e Cromo, minerali attivi sul metabolismo, e che maggiormente contribuiscono a ridurre la resistenza insulinica e a migliorare la gestione degli zuccheri e dei grassi nell’organismo.
Per mantenere una piena efficienza del fegato e della colecisti, utili l’apporto di vitamina A, E, C bioflavonoidi e di grassi benefici come l’olio di oliva e la lecitina di soia. Va prestatata attenzione al quantitativo di B1, B3, B5, B6, che può essere equilibrato semplicemente con l’apporto di noci e soprattutto semi di girasole da masticare. In carenza, si potranno usare le vitamine specifiche, oppure dei complessi B, al dosaggio di una compressa al giorno.
Più importante di tutto ciò risulta essere lo stimolo della funzione detossicante del fegato. Si può attuare con cicli terapeutici di inositolo, compresse da 500 mg, 4-6 compresse al giorno prima dei pasti.
Nutrizione primordiale e probiotici
La Klamath e gli estratti sono in grado di modulare positivamente sia il colesterolo che i trigliceridi. Inoltre l’ acidophilus DDS-1 ha dimostato capacità ci fagocitare il colesterolo in eccesso. La disbiosi intestinale favorisce la formazione del colesterolo “cattivo” LDL. Nella fase acuta si utilizza KlamExtra (1 bustina x 3 volte al girono, Nutriflor ( 2 capsule x 3 volte, prima dei pasti). E NutriZym (2 capsule x 3 volte al giorno, prima dei pasti). Nella fase di mantenimento si passa a KlamExtra (1-2 bustine al girono) e Florazym ( 1 cps x 3 volte al girono, ai pasti).
Per avere indicazioni specifiche e personali, e per i prodotti indicati, utilizza la sezione contatti del sito. Nutrizione primordiale e nutraceutica – Nutrigea.
Terapie della nonna
Bisogna insegnare all’organismo a digerire i grassi. Un buon metodo può essere quello del sale amaro. Detto anche “sale inglese” o “sale di Epsom”, che corrisposnde al solfato di amgnesio. A bassi dosaggi può essere utilizzato nel seguente modo. Una puntina di cucchiaino disciolta in un bicchiere di acqua tiepida. Bere tutte le mattine, e far seguire dopo pochi minuti l’ingestione a rotazione di piccolissime quantità di uovo, pancetta, olio, panna. Uno solo di questi alimenti al giorno, accompagnato da una punta di pane integrale. Dopo qualche tempo l’organismo reimpara a digerire i grassi e spesso anche i valori del sangue scendono.
Rimedi Macrobiotici
Miso – Utilizzare in zuppe, mettere un cucchiaio scarso, in un colino immerso in acqua e far sciogliere con un mestolo di legno.
La parola MISO alla lettera significa «fonte di sapore». MI significa «sapore» o «condimento», SO significa «fonte». Il miso è una pasta di fagioli di soja fermentati, marinati e invecchiati. Contiene degli enzimi attivi che favoriscono la digestione e forniscono un nutrimento equilibrato in termini di carboidrati, olii essenziali, vitamine, sali minerali e proteine.
Foglie di Shiso – Le foglie di shiso sono ricche di clorofilla, vitamina A, B2 e C, e di calcio, ferro e fosforo. Contengono inoltre l’acido linoleico, capace di sciogliere il colesterolo.
Applicazioni delle foglie di shiso: Le foglie di shiso possono essere usate nelle insalate, o come guarnitura nella zuppa di miso. Le foglie di shiso sotto sale possono essere aggiunte al riso da cuocere: in questo modo serviranno da stimolanti dell’appetito.
Tè verde – Non bisogna farlo bollire, basta metterne 1 cucchiaino in una teiera di ceramica, sopra cui si verserà 1 tazza di acqua bollente, lasciando in infusione per 3-5 minuti. Alla fine si cola. Il tè verde serve a sciogliere e ad eliminare i grassi animali e ad abbassare un elevato livello di colesterolo.
Benefici del miso – approfondimenti
Alcuni effetti del miso benefici per la salute sono:
– Energia: il miso contiene glucosio in gran quantità, che serve a fornirci di energia. In inverno, i piatti conditi col miso aiutano a non sentire il freddo.
– Crretto metabolismo: il miso è ricco di sali minerali.
Per bellezza: il miso nutre la pelle ed il sangue, favorendo il ricambio dei tessuti, rendendo la pelle luminosa e i capelli splendenti e vitali.
– Disturbi cardiaci: il miso contiene acido linoleico e lecitina, che hanno la proprietà di sciogliere il colesterolo nel sangue e di ammorbidire i vasi sanguigni. È quindi particolarmente indicato nella prevenzione dell’arteriosclerosi e dell’ipertensione.
– Serve a neutralizzare gli effetti di un eccesso di fumo o di alcolici.
– Previene malattie come le allergie e la turbercolosi.
Il miso viene usato soprattutto per fare zuppe, salse e creme da spalmare, ma può essere usato occasionalmente anche come condimento.
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FONTI
IL NUOVO GUARIRE CON LA NATURA – Attilio e Luca Speciani Ed. Gribaudo
EUROSALUS – Articoli di Speciani
NUTRIGEA – Protocolli terapeutici
Medicina Macrobiotica di Michio Kushi – Ed. Mediterranee
Il libro dei rimedi Macrobiotici di michio Kushi – Ed. Mediterranee
Le alghe di luca Fortuna – XENIA Edizioni